Industrial Symphony N.1: The dream of the Brokenhearted -
Trama: Si tratta di un video sperimentale girato in uno studio di posa con strane strutture gigantesche e le canzoni della Cruise che ha già cantato in molti film di Lynch. La musica è di Badalamenti. Il lavoro è già stato portato in scena dalla Brooklin Academy of Music Opera.
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Lynch One -
Trama: Presentato all'edizione 2007 del Torino Film Festival, il documentario LYNCH (one) è stato proiettato in anteprima anche a Roma, in occasione di n[ever]land, festival di cinema digitale tenutosi alla Casa del Cinema.
Girato da un fotografo di moda che si cela sotto lo pseudonimo di BlackANDwhite, il documentario, è un'ottima occasione per gettare uno sguardo ravvicinato sul lavoro del regista. Per realizzarlo, il documentarista ha passato circa due anni assieme a David Lynch, durante la preparazione del suo ultimo film, INLAND EMPIRE, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia del 2006. Le immagini del documentario permettono di seguire la nascita di questo film, girato tutto in digitale e portato avanti da Lynch come un esperimento, scrivendo le scene giorno per giorno. Lo sguardo della telecamera, spesso fissa e poggiata a terra, diventa un occhio indiscreto che spia il lavoro del regista, permettendo allo spettatore di stabilire un senso di intimità come raramente accade rispetto ai grandi autori. Siamo con Lynch mentre telefona a Jeremy Irons, prepara i video messaggi per gli utenti della community del suo sito, discute con i suoi collaboratori e fuma riempiendo di cicche il pavimento del suo ufficio. Lo accompagniamo in Polonia a visitare edifici industriali abbandonati che fotografa emozionandosi entusiasta alla vista dei macchinari, delle tubature e dell'atmosfera che regna, fredda e lugubre. Siamo con lui anche sul set delle riprese di INLAND EMPIRE , mentre sgrida alcuni collaboratori e spiega le scene ai suoi attori, tra cui Laura Dern, interprete dei film di Lynch già dall'epoca di Velluto Blu e Cuore selvaggio. Ma se tutto questo può non stupirci più di tanto, quello che davvero è affascinante è vederlo impegnato nelle più diverse attività. L'artista/artigiano David Lynch è sempre con le mani in pasta, spesso sporche di colore, inginocchiato a terra a preparare sfondi e scenografie per i ciak del suo film o impegnato a costruire con il legno. Gli unici momenti nei quali questa attività febbrile si placa sono le sue meditazioni, una pratica che Lynch ha cominciato più di 30 anni fa e che gli permette di tuffarsi in un mare interiore di creatività da cui torna con le idee da realizzare nelle sue immagini. Ecco dunque che, accanto alle attività quotidiane e al racconto di aneddoti di vita vissuta, quello che emerge da LYNCH (one) è soprattutto il processo creativo nel suo compiersi, costellato di dubbi, esitazioni e momenti di incertezza sul da farsi.
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