The brown bunny -
Trama: Il viaggio di Bud Clay, anima persa, travagliata da un amore finito male, comincia nel New Hampshire, dove ha appena concluso una gara motociclistica. Da lì l’uomo parte con il suo furgone per Los Angeles, e lungo la strada incontrerà tre donne che però non riusciranno a liberarlo dalla sua ossessione per Daisy, la ragazza che ha amato fin dall’infanzia. Passando attraverso l’America hopperiana delle province solitarie e delle stazioni di servizio sperdute nel nulla, Bud farà visita alla famiglia di lei, al suo “brown bunny”, il coniglio dei giochi di quand’erano bambini, tornando insistentemente col pensiero alla ragazza dei suoi sogni. Giunto nella città degli angeli dopo un lungo e sofferto pellegrinaggio, Bud si scontrerà finalmente con la realtà dei fatti che ha sempre voluto rimuovere. Opera seconda dell’egocentrico Vincent Gallo (anche sceneggiatore), The brown bunny ha fatto parlare di sé principalmente a causa della lunga ed esplicita scena di sesso orale, realmente praticato al protagonista/regista dall’attrice maledetta del cinema americano indipendente Chloe Sevigny. Ma il film va ben oltre la semplice provocazione fine a se stessa: The brown bunny è un tormentato viaggio autobiografico nei meandri della memoria degli amori passati, non soltanto quelli tragicamente conclusi ma anche quelli sfuggiti o mai nati. Lo spigoloso e ambizioso tuttofare Vincent Gallo (attore/modello/cantante/pittore), come sempre non ha paura di mettersi in gioco in prima persona; ma se con Buffalo '66 era riuscito a calibrare il suo narcisismo realizzando un piccolo gioiello di timida e poetica delicatezza, qui il suo ego di bello e dannato rischia più volte di prevalere su una storia minimale ma comunque originale e interessante. The brown bunny è un film difficile, sofferto e personalissimo, che probabilmente solo chi ama la narcisistica megalomania di questo autore potrà apprezzare. Ma allo stesso tempo è anche un viaggio, tutto americano, attraverso le province malinconiche, i deserti lunari e le highways solitarie, che merita di essere compiuto lasciandosi trasportare dal ritmo piano e avvolgente del furgone guidato da Bud/Vincent.
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