Descrizione articolo: Tra un numero e l’altro. Cinema: La balia, Il corpo dell’anima, La fame e la sete, Il guerriero Camillo, Pazzo d’amore, Lucignolo, In principio erano le mutande, Milonga, Ormai è fatta, Il cielo in una stanza, Svitati, L’ultimo mundial. Televisione: Commesse, Il commissario Montalbano, Farfalle, L’ispettore Giusti, Un prete tra noi2, Squadra mobile scomparsi, Sotto il cielo dell’Africa. Dvd, colonne sonore e Home video. De profundis: Fratello dello spazio e Nuda per Satana. Speciale Stelvio Massi: il cinema di Stelvio Massi, un grande direttore della fotografia approdato con successo alla regia grazie ai polizieschi degli anni Settanta. L’arte di uno dei maestri dell’action nostrano, dalle pellicole con Maurizio Merli agli inediti degli anni Novanta con Isabel Russinova e Maria Grazia Cucinotta. Lo chiamavano Sartana: intervista a Gianni Garko, un personalissimo attore italiano. Nuovi volti di celluloide: Anna Maria Petrova. Stelle e stelline del cinema italiano: Ria De Simone. Da Biagetti a Ferretti: in ricordo di Giuliano Biagetti. La bella Antonia: La prossima volta il fuoco. Controluce: Tutti i colori del buio - intervista a Sergio D’Offizi. Dossier Fenech parte 2: la stagione dei thriller. Bitto Albertini memorial: in ricordo di un amico.
Contiene inoltre Suite a due voci è un romanzo di Fernando di Leo, che Nocturno ha avuto il privilegio di pubblicare in esclusiva, allegandolo al numero 10 della prima serie della rivista, nel giugno-luglio 1999. Si tratta di una delle opere letterarie che di Leo aveva scritto negli ultimi anni di sua vita, riadattando vecchie sceneggiature degli anni Settanta che non avevano mai avuto modo di trasformarsi in film. Il tema di Suite a due voci è erotico, a forte componente lesbica, e narra della giornalista di un giornale per sole donne che durante l’intervista a una giovane attrice si lascia coinvolgere dai racconti di quest’ultima, in una spirale di sensualità crescente e ipnotica. Molti sono i riferimenti che di Leo ha seminato nel suo libro ad esperienze reali raccontategli da amiche e da interpreti dei suoi film, così come si sprecano le allusioni a celebri personaggi del mondo del cinema e dello spettacolo. Una lettura avvolgente ed eccitante, che riconferma come l’arte di di Leo non si fosse esaurita anche dopo l’abbandono delle scene e della macchina da presa.
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