Ghosts of Mars -
Trama: 2176: su Marte, da tempo colonizzato dai terrestri, uno scavo porta alla luce le tracce di una civiltà sepolta da secoli. Risvegliati bruscamente dal loro sonno, gli zombi si organizzano e iniziano una rivolta: i gruppi capeggiati dalla poliziotta Melanie e dal fuorilegge James "Desolation" Williams sono costretti a far fronte comune... Stavolta Carpenter guarda alla classicità con sguardo obliquo, perché irrompe il digitale (l'"occhio" dei marziani) e perché la linearità del racconto è fatta a pezzi dai flashback, dalla polifonia delle voci che riecheggiano gli eventi in modo diverso. Chi può dire che non sia tutto l'incubo di una civiltà che non sa sopravvivere se non "mutandosi", di film in film, in una tirannia diversa ? O un sogno lisergico di Melanie, strafatta di pasticche? Il tema della droga, della tossicodipendenza della protagonista, non è cosi secondario come sembra: attraverso l'alterazione chimica, lei riesce a cacciare il Male che l'ha invasa. Spunto per una riflessione drammatica sul tema della trasfigurazione. Molto New Horror, molto anni Ottanta: l'anima e la psiche mutano in "altro da sé" per evidenziare la manipolazione. Si respirano la durezza e l'essenzialità della gloriosa serie B ma anche la passione per quei personaggi laconici, tratteggiati bruscamente, affascinanti al di là degli stereotipi.
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