L'arrivo di Wang -
Trama:
La giovane interprete di cinese Gaia è contattata per una traduzione urgente. In gran segreto, deve fare da tramite tra l'agente segreto Curti (Ennio Fantastichini), un uomo senza scrupoli, e un individuo chiamato da tutti signor Wang. Poiché l'interrogatorio viene condotto al buio, Gaia incontra notevoli difficoltà nel tradurre ma la scoperta delle motivazioni che hanno indotto all'assenza di luce cambierà per sempre la sua esistenza, trovandosi di fronte a qualcuno che ha poco di umano, proveniente direttamente da un altro pianeta e che non sembra avere intenzioni bellicose....
Girato con quattro soldi, un sacco di energia, effetti speciali digitali più che dignitosi per una produzione autarchica, L’arrivo di Wang è un film di fantascienza Made in Manetti Bros., marchio di fabbrica che significa genuina passione per il genere, voglia di stupire e inventiva nella messinscena. Certo sulla distanza l’ottima idea di base della sceneggiatura si dilata un po’, il soggetto sarebbe stato perfetto per un corto o un mediometraggio, ma anche così la tensione regge fino all’ultimo secondo, liberatorio seppur scorretto politicamente (però diciamolo: è il suo bello). Dopo i fasti del Coliandro televisivo, i fratelli cineasti regalano quindi un gioiellino artigianale al quale non è “creativamente” estraneo lo stesso Fantastichini, grande esperto di fantascienza e fondatore di una società che si chiama Klaatu Productions.
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