Reality -
Trama:
Per mantenere la moglie e i due figli e soddisfare i bisogni indotti dalla modernità, il napoletano Luciano (Aniello Arena) fa il pescivendolo insieme al cugino e si districa tra piccole truffe. Nel suo piccolo, ha però un grande desiderio: sogna di partecipare al reality Grande Fratello, con la speranza di avere un ritorno economico dall'avventura televisiva che gli permetterebbe di cambiare vita e futuro e di assecondare una certa dose di narcisismo insita in lui. Divenendo ossessionato dall'idea, finisce con il perdere il senso della realtà, distorcendo la percezione di ciò che lo circonda....
L’aspirazione al Grande Fratello, quel bunker di eletti che ti cambia la vita se non sai che vita vuoi, tocca il pescivendolo Luciano in occasione d’un provino. Saracinesca e banco al quartiere Barra e un traffico di robot di cucina, vive l’attesa di una convocazione con spostamenti progressivi dal desiderio al delirio al desiderio delirante, fino a sentirsi “assente non giustificato” dal programma, scatenando una nevrosi di controllo che è comica, tragica e simbolica (la vendita della pescheria, il grillo che lo fissa in casa, la donazione ai poveri). Per il medico è «trauma da GF», dopo le trasmissioni passerà (Arena, attore carcerato, parafrasa Totò dove Totò sembrava la marionetta sorvegliata da un dio/giudice). È fondamentale, ma non lo diciamo, come Luciano riesca a introdursi nella “casa” tra i vanagloriosi protagonisti, un fantasma nella sua patria di spettri. E ora fuori i nomi: Fellini, Visconti, Germi, De Sica...
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