Mies vailla menneisyyttä -
Trama:
M, appena arrivato a Helsinki in cerca di lavoro, viene aggredito alla stazione da un gruppo di teppisti, le cui percosse gli fanno perdere la memoria. Deve ripartire da zero: non ha casa, non ha un lavoro, non ha un passato. Ma ricomincia a vivere e trova anche l'amore...
Tra i grandi autori di oggi, Kaurismäki ha tantissimo da dirci sulla condizione umana, sull'amore e la solidarietà, sulle situazioni sociali ed economiche di questo passaggio di secolo. Non dimentica mai, nelle sue storie minimaliste, il tessuto sociale che le genera. Non crede però che occorrano molte parole per raccontarle, ma piuttosto comprensione, pulizia e un filo di speranza. Più che minimalismo, la sua è parsimonia, pudore: di forma, mai di sentimento. Nei suoi lunghi silenzi, echeggiano improvvise frasi come "Piange una betulla se una foglia cade?", si accendono amori a prima vista, brilla la solidarietà tra poveracci. L'autoironia è la sua arma e il suo schermo, ma il cuore salta sempre fuori, nei cani che attraversano i suoi film (qui è il "feroce" Hannibal) e nelle foto dell'attore-feticcio Matti Pellonpää che - da quando è scomparso - campeggiano sempre in un'inquadratura. Il film ha vinto il Grand Prix della giuria e Kati Outinen si è aggiudicata il premio come miglior attrice al festival di Cannes del 2002.
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