Descrizione articolo: 21 Aprile 1944. Adolf Hitler convoca un’importante riunione nel castello di Klessheim nei pressi di Salisburgo mentre gli Alleati avanzavano senza sosta su ogni fronte e in Italia si combatteva una battaglia decisiva. Benito Mussolini, decisamente provato, è ricevuto da Hitler con gli onori di sempre e fatto partecipe di alcune informazioni militari che fanno ben sperare in una riscossa delle truppe del Terzo Reich.
Con tono fiero ed ottimista Hitler avrebbe annunciato: ''… abbiamo aeroplani a reazione, abbiamo sottomarini non intercettabili, artiglieria e carri armati colossali, sistemi di visione notturna, razzi di straordinaria potenza, ed inoltre... una bomba che stupirà il mondo intero… Tutto questo si sta accumulando nelle nostre fabbriche sotterranee con una rapidità sorprendente. Il nemico ne è a conoscenza e ci colpisce in continuazione, ma alla loro distruzione noi risponderemo con l’uragano. Presto vedranno!''
Rientrato a Gargnano, sul lago di Garda, Mussolini vuole avere informazioni più dettagliate sulle nuove armi rivoluzionarie e a tal scopo convoca d’urgenza al suo quartier generale un giovane giornalista: Luigi Romersa. Romersa racconta: ''Ho bisogno di voi,'' mi disse, ''dovete andare in Germania, vi munirò di due lettere credenziali, una per il Ministro Göbbles e una direttamente per il Führer…''
Il Duce gli affida una missione delicatissima e di massima urgenza: ''Voglio che facciate un’inchiesta approfondita sulla vicenda di queste armi segrete di cui tanto si parla, voglio sapere di che cosa si tratta. Andate: ho molta fiducia in quello che potete fare, partite al più presto.''
Questa è la testimonianza di Luigi Romersa, una testimonianza che riapre una delle pagine più controverse ed inquietanti della storia della seconda guerra mondiale
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