Descrizione articolo: II pubblico occidentale scoprì il cinema giapponese nel 1951 allorché "Rashomon" vinse il Leone d'oro a Venezia. Fu poi la volta di Mizoguchi, due anni dopo, e di Kinugasa a Cannes nel 1954 (il suo "La porta dell'inferno" stregò Cocteau per i "più bei colori al mondo"). A sessant'anni di distanza la nostra conoscenza del cinema del Sol Levante resta frammentaria, episodica, legata ai capricci dei festival. Quest'opera, aggiornata al 2008, ne vuole sintetizzare le qualità essenziali, attraverso la sua storia, i generi, le correnti, i cineasti più importanti.
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