Red Dragon -
Trama: Will Graham, che tre anni prima aveva catturato Hannibal Lecter, ora vive con la moglie e il figlio in Florida; le ferite fisiche e psicologiche inflittegli dal pericoloso criminale non sono però del tutto sanate, al punto da costringerlo a ritirarsi dall'Fbi. Tuttavia c'è ancora bisogno di lui, perché un serial killer soprannominato "Lupo mannaro" sta seminando terrore e cadaveri in città. Per meglio comprendere i movimenti e la forma mentis del nuovo avversario, Will non può far altro che riprendere contatto con Hannibal... Il film di Ratner è tratto dal medesimo romanzo di Thomas Harris ("Red Dragon", appunto, rititolato in Italia con un ben più banale "I delitti della terza luna") che nel 1986 aveva ispirato il magnifico "Manhunter" di Michael Mann. Tuttavia, le ambientazioni e le dinamiche tra i personaggi tracciate dall'ottima sceneggiatura di Ted Tally (lo stesso di "Il silenzio degli innocenti"), che sempre a Lecter e al suo colto universo rosso sangue riconducono, rimandano maggiormente proprio al capolavoro di Demme. Su tutti gli interpreti spicca Edward Norton, il poliziotto che - stretto tra i neri maniaci Anthony Hopkins e Ralph Fiennes - ha la parte meno appariscente e più intima. La paura che proviamo è la sua, gli occhi con cui vediamo e percepiamo sono perlopiù i suoi, nella consapevolezza di una mostruosità che potrebbe catturarci tutti se non la tenessimo a bada. "Red Dragon" non annoia, non abusa di sangue, non pretende: è "onesto", e per il cinema di oggi non è poco.
|